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Aquemini

È l’album degli Outkast che gli appassionati amano di più, a causa della naturalezza con cui immette nella pasta sonora del marchio dosi massicce di blues e impreviste soluzioni acustiche. Manifesto della felice dialettica tra questi elementi e capisaldi dell’hip hop come il rap e lo scratch diventa il singolo Rosa Parks, mentre altre contaminazioni si affacciano con acume: l’eredità dei cantastorie africani è rivendicata in Storytelling (Part 1), George Clinton in persona è ospite di Synthesizer, accenti dub punteggiano SpottieOttieDopalicious. Mentre si consuma il declino del gangster rap, gli Outkast traducono l’adrenalina del doping in allucinazioni pacifiche e senso dello humour; il pubblico li premia, ancora secondi in classifica e di nuovo disco di platino nel giro di quindici giorni dall’uscita dell’album.