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Animal Tracks

Dopo una serie di singoli fortunati — I’m Crying (n. 8), Don’t Let Me Be Misunderstood (n. 3), Bring It On Home To Me (n. 7) — gli Animals pubblicano il secondo album in studio. I contrasti tra il gruppo, determinato a incidere brani di blues e r&b, e Mickie Most, che lo vuole spingere verso sonorità più pop, si fanno sempre più forti, come testimoniano le facciate A (scelte da Most) e le B (scelte dagli Animals) dei nuovi singoli — We’ve Gotta Get Out Of This Place con I Can’t Believe It (n. 2) e It’s My Life con I’m Gonna Change The World (n. 7).

A maggio del 1965 Alan Price se ne va a fondare l’Alan Price Set ed è sostituito prima da Mickey Gallagher e poi da Dave Rowberry. It’s My Life, che Burdon trasforma in una vibrante rivendicazione di autonomia, segna inoltre la fine della collaborazione con Most, che di lì a poco porterà al successo un giovanissimo folksinger scozzese, Donovan.

Attenzione: esiste un album americano della MGM con lo stesso titolo che riporta peraltro una scaletta quasi completamente diversa.