Alberto Fortis
Dopo lunghe e infruttuose peregrinazioni tra una casa discografica e l’altra, il ventiquattrenne musicista di Domodossola debutta con un album di brillante pop-rock nella cui scaletta spiccano tre piccoli grandi classici degli ultimi trent’anni di canzone d’autore italiana: Il Duomo di notte è l’omaggio di un milanese d’adozione al simbolo della metropoli lombarda, la toccante e bellissima La sedia di lillà è forse il brano migliore dell’intera carriera del cantautore, mentre l’episodio più noto, la velenosa Milano e Vincenzo, è dedicata a Vincenzo Micocci, discografico per la cui etichetta Fortis aveva firmato un contratto mai sfociato nell’incisione di un album. Fra i musicisti che hanno accompagnato il cantante nella realizzazione del disco, i componenti della PFM.