Album,  Hüsker Dü,  Z

Zen Arcade

Per sancire definitivamente il superamento artistico dei canoni dell’hardcore (che all’inizio erano i canoni della stessa band), Mould, Hart e Norton incidono alla loro solita maniera un doppio LP di oltre venti tracce, chiuso da uno strumentale improvvisato di un quarto d’ora intitolato Reoccurring Dreams, che culmina in un lunghissimo minuto di feedback. Il concept originario, sviluppato in sottofondo, era un appassionante racconto lirico di formazione legato alle difficoltà dell’adolescenza. Non tutto è hardcore ma gli sconquassi sonori di Pride, Beyond the Treshold o I’ll Never Forget You sono altrettanto esplosivi, perfino metallici; e non c’è più solo il puro punk nelle vibrazioni dell’anima che regalano Something I Learned Today, Broken Home, Broken Heart e Chartered Trips nei loro spasimi barbaramente accelerati; e siamo oltre l’hardcore, ma il caparbio power pop di The Biggest Lie, Somewhere o Pink Turns to Blue possiede eguale forza interiore. Si aggiunge poi un’ulteriore serie di episodi musicali di vario genere in cui, tra tempestoso rock&roll, sperimentazioni e intermezzi pianistici, non manca neppure una smagliante folk song come Never Talking to You Again