Album,  O,  Small Faces

Ogden’s Nut Gone Flake

Con i Who, una delle band più importanti della cosiddetta corrente mod. Nati nel 1965, Small Faces (anche il nome fa riferimento allo slang dei giovani arrabbiati londinesi) è il quartetto formato da Steve Marriott (chitarra), Ronnie Lane (basso), Ian McLagan (tastiere), Kenny Jones (batteria). La loro musica unisce rock, pop, beat, R&B, psichedelia e anche qualcosa di pre-progressivo, in una combinazione originale e inedita per la scena inglese. Dopo un primo LP per la Decca (con Watcha Gonna Do About It e Sha-La-La-La-Lee), la band passa alla Immediate, dove trascorre il periodo più produttivo, che manda in cronaca alcune delle più belle canzoni di quegli anni, tutte firmate dalla formidabile coppia Marriott/Lane: All Or Nothing, My Mind’s Eye, My Way Of Giving, Itchycoo Park, I’m Only Dreaming, Tin Soldier, Here Comes The Nice, Lazy Sunday. Se i primi due LP erano raccolte di canzoni a 45 giri, Ogden’s, pubblicato in un’originale e famosa confezione rotonda, a imitazione di una scatola di tabacco (resa ancor meglio nella ristampa CD, in una vera scatola di latta) è un ambizioso concept di psichedelia progressiva, che riassume tutta la careatività del gruppo e riscuote l’approvazione della critica (che parlerà di uno dei più interessanti prodotti usciti sulla scia del Sgt.Pepper) e del pubblico (sarà numero uno in Inghilterra). Tutti e tre gli LP sono ora disponibili su CD con brani aggiunti: in particolare il primo disco Immediate è stato ora ampliato su doppio CD (Sanctuary, 2002) con le versioni mono e stereo, e molte bonus. A contorno della storia discografica dell’epoca vanno citate anche le antologie From The Beginning (Decca, 1967), raccolta di inediti del primo periodo, The Autumn Stone (2LP) e In Memoriam (entrambi Immediate 1969), con 45 giri, inediti di studio e mediocri nastri dal vivo. All’epoca interessanti, sono ora superate dalle recenti operazioni discografiche. Qui termina la discografia originale del gruppo, che negli anni diventerà caotica e confusa oltre il ragionevole. Da subito coinvolti in complesse vicende contrattuali e di management, e poi anche nel fallimento dell’Immediate, gli Small Faces si separano nel 1969, quando Marriott si unisce agli Humble Pie (i tre compagni formeranno poi i Faces, Jones e McLagan suoneranno anche con gli Who del dopo Moon). Per complicate vicende legali, il catalogo Immediate passerà negli anni di mano in mano e le loro canzoni verranno vendute in mille maniere diverse senza che ai musicisti vengano corrisposte le dovute royalties.