Album,  D,  Jackson Michael

Dangerous

Jackson flirta con l’hip hop e sacrifica la melodia in favore del ritmo, affidando a Teddy Riley il ruolo di produttore principale di un album privo di momenti memorabili. Il riff di chitarra di Black Or White non fa rivivere i fasti di Beat It e Heal The World prova, senza riuscirci, a riproporre le suggestioni di Human Nature. Come se non bastasse, Al Bano ascolta Will You Be There e la trova un po’ troppo somigliante alla sua I cigni di Balaka. Il cantante pugliese sporge denuncia per plagio e il giudice gli darà ragione.