Genesis
Turn It On Again — The Hits
Con una versione remixata di Carpet Crawlers.
Nursery Cryme
Arrivano Steve Hackett (chitarra) e Phil Collins (batteria e voce) a costituire una line-up leggendaria. Il suono del gruppo acquista in spessore ed eclettismo, ma è fondamentale la crescita di Gabriel, che nei testi si scatena tra perverse favole vittoriane…
Duke
Interessante tentativo di aggiornare il proprio linguaggio senza tradire i vecchi fan, felicemente sorpresi dal ritorno di trame musicale agili ma degne di essere prese in considerazione (Behind The Lines, Turn It On Again). Nuovi suoni, un po’ di elettronica…
Archive 1967-75
Chicche per innamorati: il primo “Archive” include le poche b-sides e versioni alternative della line-up storica, più tre CD che li vede sul palco — due di questi includono l’intera esecuzione live di The Lamb Lies Down On Broadway, con qualche…
A Trick Of The Tail
Gabriel, stanco della musica che Banks, Rutherford e Hackett hanno in mente, se ne va. Ma il gruppo reagisce con un disco delicato e affascinante. Squonk, Dance On A Volcano, Entangled, Mad Man Moon esaltano i colori tenui della voce…
The Way We Walk-Volume Two: The Longs
Proprio così: “quelle corte” e “quelle lunghe” suddivise accuratamente, un colpo al cerchio dei vecchi fan indefessi e uno alla botte di chi li ha conosciuti alla radio e non capisce perché un pezzo debba durare più di tre minuti.
Selling England By The Pound
Cinque galli in un pollaio non durano a lungo: il disco è diseguale, a causa delle prime tensioni tra i musicisti e l’ego crescente di Gabriel, che da un lato contribuisce al meglio del disco con il brano Dancing With…
Calling All Stations
Collins ormai guadagna di più da solo, e molla gli altri due al loro destino. Questi, avendo seminato canzonette per due decenni, si scoprono privi di identità e coinvolgono nel progetto il giovane Ray Wilson, ex cantante degli Stiltskin. Il…
Trespass
La vera storia comincia qui. Brani lunghi, pittorici, divisi tra acquerelli (Dusk), pitture ad olio (Looking For Someone) e violenza impressionista (The Knife). Banks e Rutherford cominciano, in punta di plettro, a tracciare la strada del gruppo.
Archive 1976-1992
Il secondo cofanetto parte dall’abbandono di Gabriel: ancora rarità e brani dal vivo, ma stavolta viene testimoniata anche l’entrata nel gruppo nel territorio dei remix da discoteca. Interessante la documentazione sonora della genesi (oh, pardon) di Mama in studio di…
The Lamb Lies Down On Broadway
Via dai mondi di sogno, e dentro l’incubo urbano per un’opera-rock complicatissima, aperta alle capziose interpretazioni dei fan-esegeti. Certi passaggi sono faticosi, e Gabriel inonda di testi ogni fase strumentale, irritando la band. Ciò non toglie che alcune atmosfere elettroniche…
The Platinum Collection
Raccolta pensata soprattutto per chi li ha conosciuti negli anni ’80, col periodo di Gabriel confinato nel terzo CD per spaventare di meno. Alcuni dei vecchi brani, non tutti, sono rimasterizzati.
Wind And Wuthering
Un disco stanco, in fondo come tutto il progressive-rock circostante. Banks e Rutherford cercano di rifare Foxtrot, ma solo la solenne Afterglow è all’altezza; il resto è scarso, eccetto Blood On The Rooftops, ultimo contributo del demotivato Hackett.
Seconds Out
Live — The Way We Walk: The Shorts
The Way We Walk-Volume One: The Shorts
We Can’t Dance
Più il loro ex socio Gabriel assurge a sperimentatore, più loro mandano a ramengo ogni pretesa di arte. Tra Jesus He Knows Me, No Son Of Mine e I Can’t Dance, c’è l’imbarazzo della scelta per stabilire dove stia il…
Trespass
Non Disponibile
Genesis
Colpiti dal rinnovamento che Trevor Horn ha portato negli antichi rivali Yes, sfoderano la sorprendente aggressione elettronica di Mama, e rivestono di nuovo spessore sonoro le canzoni. Certo, là dove un tempo sorgeva una cattedrale, ora c’è una Home By…
Foxtrot
Altra scatola musicale, ancora più ricca di invenzioni sonore e liriche. Il quintetto è una deliziosa macchina da arpeggi, dalla metafisica introduzione di mellotron di Watcher Of The Skies ai cambi di passo della lunghissima, affascinante quanto sgangherata Supper’s “Ready.
Genesis
I Genesis nascono in Inghilterra alla fine degli anni ’60. Nella prima formazione suonano già Peter Gabriel, Tony Banks e Mike Rutherford, ma la line-up del periodo può definirsi completa solamente dopo l’ingresso del chitarrista Steve Hackett e del batterista…
From Genesis To Revelation
Peter Gabriel (voce e flauto), Tony Banks (chitarre e tastiere) e Mike Rutherford (chitarre), incontratisi in un college britannico, sono il nucleo di un gruppo che si presenta con un concept-album biblico voluto dalla casa discografica. Tra canzoni da oratorio…
And Then There Were Three
Anche Hackett lascia, per proseguire da solo il discorso prog-rock. Il trio è in crisi di identità spaventosa, e realizza un disco pop polverosissimo. Interessanti solo Say it’s Alright Joe e la prima smaccata incursione nel territorio della canzonetta, il…
Invisible Touch
Ed ecco a voi, il gruppo di pop sintetico più amato d’America: la superstar Phil Collins più due hippy silenziosi, a produrre l’accompagnamento ideale per pubblicità della birra (Tonight, Tonight, Tonight) o sigle di programmi sportivi yankee (Invisible Touch). I…
Genesis Live
Notevole documento delle capacità strumentali del gruppo, che sono però solo metà dell’appeal della band in concerto: molto importante è la teatralità di Gabriel, che nei concerti stupisce il pubblico cantando ogni brano con uno o più costumi diversi.
Live — The Way We Walk: The Longs
Proprio così, “quelle corte” e “quelle lunghe” suddivise accuratamente, un colpo al cerchio dei vecchi fan indefessi e uno alla botte di chi li ha conosciuti alla radio e non capisce perché un pezzo debba durare più di tre minuti.
Three Sides Live
Con un pubblico ora in piedi a ballare invece che seduto ad ascoltare, i tre celebrano la loro popolarità con un live insipido, più una facciata inconsistente che sorregge il dimenticabile singolo Paperlate.
Abacab
Collins, che sta studiando da divo solista, è in piena sintonia col linguaggio del techno-pop anni ’80: la sua abilità sta nello sposarlo con le vetuste architetture dei Genesis, offrendo testi lontanissimi dai virtuosismi di Gabriel, lunghe fughe rock (Abacab)…